Sandro Boeri

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SANDRO COLLEZIONA CALEIDOSCOPI



SANDRO COLLEZIONA CALEIDOSCOPI

Sandro colleziona caleidoscopi: ne ha a decine, perché ama vedere il mondo attraverso quelle strane lenti colorate. È molto geloso della sua collezione che tiene in cima ad una libreria in modo che i nipotini non possano toccarla. Questa dei caleidoscopi è solo una delle sue strampalate passioni.

Sandro colleziona caleidoscopi: ne ha a decine, perché ama vedere il mondo attraverso quelle strane lenti colorate. È molto geloso della sua collezione che tiene in cima ad una libreria in modo che i nipotini non possano toccarla. Questa dei caleidoscopi è solo una delle sue strampalate passioni.

IL PROTAGONISTA

Sandro nasce e cresce a Milano, dove frequenta la facoltà di Filosofia in pieno '68. La madre Cini è una famosa designer, il padre Renato un neurologo, entrambi ex partigiani e personaggi di spicco nella Milano del tempo. Sandro esce di casa piuttosto presto, e guadagna la sua autonomia mantenendosi con piccoli lavoretti durante gli studi. Diventa giornalista fino ad arrivare al culmine della carriera a dirigere una nota rivista scientifica.

Sandro ha una mente analitica, e l’estro scapestrato di un inventore tuttofare. Ogni anno ad esempio, aggiusta con assi e chiodi il pontile della casa al mare da dove poi salpa con la sua barchetta a motore per godersi in solitudine l’alba davanti alle spiagge dell’arcipelago della Maddalena.

La sua memoria sta svanendo, ma non il suo ottimismo sfrenato e nemmeno la fantasia che ha sempre dimostrato di avere, producendo soluzioni inaspettate, affrontando la vita con la leggerezza e la grazie di una libellula.

La forza del suo personaggio è quella di essere normale e straordinario insieme. La sua non è la storia di un eroe, ma quella di un uomo qualsiasi, che lascia il segno per la sua personalità fuori dal comune.

Anche nei confronti della malattia Sandro ha avuto, e ha tuttora, un approccio tutto suo, che ci permetterà di raccontare di questo male tremendo e implacabile in una chiave nuova e sorprendente.

"i miei amici mi chiamavano Nuvolari, perché avevo sempre la testa tra le nuvole"

"i miei amici mi chiamavano Nuvolari, perché avevo sempre la testa tra le nuvole"

"Da piccolo facevo un gioco. Attaccavo un messaggio ad un palloncino ad elio e lo liberavo. Restavo a guardare il palloncino diventare sempre più piccolo nel cielo fino a scomparire… ogni volta che si alzava tra le nuvole era sempre una nuova speranza lanciata nell’ignoto…" 

"Da piccolo facevo un gioco. Attaccavo un messaggio ad un palloncino ad elio e lo liberavo. Restavo a guardare il palloncino diventare sempre più piccolo nel cielo fino a scomparire… ogni volta che si alzava tra le nuvole era sempre una nuova speranza lanciata nell’ignoto…" 

GLI INTERPRETI NEL FILM

SANDRO BAMBINO

CARLO FRANCESCO NAPODANO

SANDRO BAMBINO

CARLO FRANCESCO NAPODANO

SANDRO RAGAZZO

LUCA ANNOVAZZI

SANDRO RAGAZZO

LUCA ANNOVAZZI

Figlio e Regista

Giacomo

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© Giacomo Boeri, 2025

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