NOTA DEL REGISTA
Da regista, é la prima volta che mi trovo ad affrontare un film cosí personale. Dopo il gelo iniziale, ho lasciato passare qualche tempo per riuscire a vedere le cose da una prospettiva piú lucida. Ho iniziato a reagire, ad informarmi sulla malattia e a capire l’importanza di mantenere la persona affetta da questa sindrome costantemente coinvolta, stimolata.
Attraverso il mio lavoro, la mia passione, quello che posso fare per lui sono due cose: seguirlo giorno per giorno per mantenerlo attivo, e trasformare la sua vita in un film, anche se solo in parte. Il cinema rende eterne e universali certe emozioni, ed é stato provato che sono i ricordi legati alle emozioni quelli in grado di tenere vive le menti delle persone affette da questo tipo di malattia.
Penso che questo sia il punto di forza di Storie per Sandro: riuscire a parlare di questa malattia da un punto di vista nuovo, che invece di focalizzarsi sugli aspetti drammatici, cerca di aprire un varco di speranza. I ricordi, le storie e le loro emozioni costituiscono la dignità e l’essenza di una persona che può e deve essere preservata fino alla fine.
Nonostante il film abbia una forte vena emotiva, l’obiettivo è quello di percorrere il sottile confine tra dramma e commedia, per lasciare spazio anche a un lato più leggero e ironico. Il tema dell’Alzheimer non viene mai affrontato in modo troppo esplicito o pesante; rimane sullo sfondo, intervenendo in vari momenti dell’azione, a volte evidenti, a volte meno. Non è mai, però, una presenza negativa, prepotente. E questo può avvenire grazie alla personalità non convenzionale di Sandro, al suo atteggiamento positivo e al suo genuino stupore nell’affrontare tutte le cose della vita.
FILMOGRAFIA